Descrizione
Il lavoro di Eloisa Gobbo si è sempre mosso tra diversi linguaggi creativi, avendo difficoltà a volte ad essere inserito nell’una o l’altra categoria dell’arte. I linguaggi e le strutture della contemporaneità sono ormai ibridi ed è possibile operare in modo diverso, attraverso una ricerca artistica aperta che non conosce limiti, dalle arti applicate fino all’arte contemporanea, dall’architettura al design. Molti sono i segnali in questa direzione specialmente in ambito internazionale.
L’IDEA
“Ho iniziato a lavorare con la ceramica un anno e mezzo fa quando mi trovavo negli Stati Uniti per un progetto di residenza allo Sculpture Space di Utica New York, quando ho conosciuto un’artista che realizzava delle opere molto interessanti con questo materiale così duttile. Inizialmente abbiamo collaborato insieme per la realizzazione di un lavoro, lui si è occupato di creare al tornio la forma, una grande sfera tridimensionale io della parte pittorica, creando alla fine un’opera a quattro mani. Da lì è nato il desiderio di continuare a sperimentare con una materia, la ceramica, che mi permetteva di combinare insieme pittura e scultura, bidimensionalità e tridimensionalità.
La sfera è una forma molto interessante perché ruotando l’oggetto, il punto di vista risulta sempre diverso, non usando nel mio lavoro quasi mai la simmetria come riferimento, ma variando continuamente il motivo. Mi piaceva l’idea che l’osservatore avesse difficoltà ad immaginare il disegno successivo, all’opposto della concezione del vaso tradizionale che vede invece lo stesso motivo ripetersi sulla superficie in modo radiale. Attraverso le forme e i colori della pittura mi interessa creare una tridimensionalità spaziale illusoria che spezzi la rotondità della sfera, creandodistorsioni nella percezione dell’opera, in alcuni casi anche con un effetto optical.”