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Brief info

Vittoria F. M. Dubini, nata a Milano nel 1992, nella ricerca del proprio linguaggio di espressione artistica trova conforto, sin da giovanissima, nella fotografia. Dopo il Liceo Artistico e un periodo di studi presso la facoltà di Filosofia all’Università Statale di Milano, si trasferisce a Barcellona. A seguito di uno stage presso la Fondazione Enric Miralles, intraprende gli studi in ambito umanistico, conseguendo la laurea in Humanidades all’Universitat Pompeu Fabra, con tesi Derrida y el encuentro pático con el animal, para una nueva ontología de la animalidad, pubblicata nel gennaio 2018.
Rientrata in Italia, la formazione interdisciplinare le permette di coniugare i propri interessi collaborando con la rivista culturale «Notonlymagazine», per la quale pubblica una serie di recensioni di mostre ed eventi e numerosi ritratti di artisti affermati ed emergenti. Parallelamente alla redazione di un catalogo d’arte monografico, intraprende un processo di ricerca ed esplorazione fotografica naturalistica che confluisce nello sviluppo di due declinazioni dello stesso progetto. A partire dalla minuziosa osservazione di dettagli, fenomeni cromatici e geometrie naturali, realizza una serie di proiezioni, pattern, che riflette su tela o su legno, come forma di espressione artistica volta alla contemplazione della natura, nella sua complessità e grandezza, e della molteplicità eterogenea di esseri viventi che insieme all’uomo la costituiscono. Gli stessi pattern sono trasposti e talvolta rielaborati per l’applicazione su seta e altre fibre tessili naturali, per la creazione di capi unici di abbigliamento.
Lo scorso ottobre ha esordito pubblicamente presentando alla galleria Gilda Contemporary Art di Milano un progetto dal titolo L’animal que donc je suis, ispirato all’omonima opera di Jacques Derrida, che indaga sul rapporto dell’uomo nei confronti dell’animale, un’esplicita allusione ai suoi studi e interessi filosofici. L’intento della mostra, ovvero celebrare la bellezza e la singolarità di un soggetto animale, attraverso la rappresentazione artistico fotografica proiettata su legno e la possibilità di indossarne una trasposizione su seta, consentendo di fare esperienza della propria animalità, conferma intrinsecamente la natura stessa della sua ricerca artistico tessile.

I prodotti di Vittoria F. M. Dubini